Dal tetto al tetto ventilato

Per proteggersi dal caldo e dal freddo

Il tetto è qualcosa che esiste da sempre e si potrebbe così erroneamente considerarlo un elemento statico, senza una propria evoluzione. In realtà le coperture si sono modificate nel corso degli anni adattandosi a nuove concezioni di estetica e di efficienza, fino a diventare, oggi, anche una scelta di vita improntata al risparmio energetico. Il tetto deve quindi garantire le tradizionali prestazioni di tenuta ed armonizzarsi visivamente con l’insieme dell’edificio, ma anche assicurare elevatissime performance termiche. La necessità di riduzione dei consumi, con il conseguente minor impatto ambientale, negli ultimi vent’anni hanno dato un forte impulso alla ricerca nell’ambito delle tecnologie costruttive. Oggi si può contare su materiali altamente performanti, a doppio strato (facciate a doppia pelle e tetti ventilati), che creano attorno all’edificio un vero e proprio involucro protettivo. La copertura deve quindi avere le stesse caratteristiche. Il tetto ventilato, attraverso la camera di ventilazione, esalta le caratteristiche dell’isolamento termico apportando un ulteriore risparmio energetico.  

cos’è il tetto ventilato

Un tetto si definisce “ventilato” quando l’aria circola nella camera di ventilazione, entrando dalla linea di gronda e fuoriuscendo dalla linea di colmo. Generalmente la camera di ventilazione è posta direttamente sotto il manto di copertura (coppi o tegole), così che se ne possa sfruttare in maniera ottimale il funzionamento e trarne i migliori benefici. Affinché un tetto possa definirsi ventilato, la camera di ventilazione deve essere almeno di 550 cm²/m netti (Norma UNI 9460:2008 vedi Ventilazione e microventilazione) Il tetto ventilato, che consente appunto all’aria di circolare in modo continuo e senza ostacoli, garantisce i seguenti vantaggi:
  • ridurre, nel periodo estivo, la temperatura sotto il manto che a causa dell’irraggiamento solare raggiunge temperature molto elevate
  • prevenire, nel periodo invernale, la formazione di condensa sottotegola attraverso il continuo passaggio d’aria
  • mantenere salubrità e durata di un eventuale pacchetto di isolamento termico traspirante
  • asciugare eventuali infiltrazioni d’acqua, sia nel periodo estivo che invernale, con conseguente maggiore durata ed efficienza dei componenti della copertura.
Questi benefici si ottengono grazie ai principi fisici su cui si basa la ventilazione del tetto: le leggi sui gas ideali, la trasmissione del calore ai gas (trasmissione per convezione) Se in un volume d’aria sono presenti difformità nella temperatura, essa tenderà a muoversi autonomamente per riequilibrarsi, dando così origine ai moti convettivi. In un sistema aperto, qual è una camera di ventilazione, l’aria può appunto muoversi liberamente in entrata e in uscita, determinando il cosiddetto effetto camino.